IL COUNSELING: QUANDO RIVOLGESI A UN COUNSELOR

tendere una mano

LE SEDUTE DI COUNSELING presso ABSINTO

LA RELAZIONE COME AIUTO

Absinto logoAccade sempre più frequentemente di trovarci in situazioni di disagio, di crisi, di incontrare difficoltà nella gestione dell’esistenza quotidiana. Accade anche di restare quasi paralizzati di fronte ad eventi straordinari dell’esistenza: rottura di equilibri legati a separazioni, lutti, crisi lavorative, malattie

Altre volte accade semplicemente di sentirci confusi disallineati e a disagio con i nostri desideri,  le nostre aspirazioni, le nostre emozioni e vorremmo capirne di più di noi stessi per continuare a cercare nuovi orizzonti di possibilità per la nostra vita, per la nostra esistenza

Spesso, di fronte a ostacoli imprevisti ci sentiamo vittime degli eventi e non ci rendiamo conto delle risorse personali che possediamo e che possiamo utilizzare nella nostra vita

Questo vissuto, questo modo di sentire, vedere, guardare, vivere gli eventi, si ripercuote inevitabilmente  nella qualità delle relazioni che costruiamo sia sul piano affettivo che su quello lavorativo e sociale.

Può accadere di non riuscire da soli a far fronte a tali disagi, malesseri, dubbi e desideri contrastanti. La relazione come aiuto può essere un valido aiuto in queste circostanze.

Il Counselor ad indirizzo Fenomenologico Esistenziale  è un professionista specialista ed esperto nella Relazione di Aiuto. All’interno che, nel rispetto del personale sistema di valori del cliente, sostiene e accompagna la persona nel vedere più chiaro dentro e fuori di sé, nello scoprire e nello sviluppare risorse latenti, secondo il principio dell’ “aiutare ad aiutarsi”.

Secondo tale principio, Il Counselor a Indirizzo Fenomenologico Esistenziale accompagna chi chiede aiuto nella ricerca di un nuovo modo,  appagante per il cliente, di affrontare la sua realtà , migliorando le relazioni interpersonali e la propria qualità di vita.

Il Counselor aiuta la persona ad aiutarsi favorendone l’autostima, la consapevolezza e il “potere personale”, potere inteso come possibilità e la capacità di affrontare e indirizzare la propria vita attraverso scelte consapevoli e assumendosi la responsabilità delle loro conseguenze.

La Relazione d’Aiuto non si fonda mai su un approccio interpretativo e deduttivo e non vede il miglioramento della qualità di vita delle persone nella comprensione delle cause dei problemi e nell’attribuzione ad eventi del passato di significati determinanti. Non si appella alla relazione causa-effetto  in quanto inutile e spesso paralizzante. Accade spesso infatti che le persone pur “riconoscendo le cause” dei  propri disagi non riescano a migliorare la loro qualità di vita e restino bloccate nella difficoltà di sentire pienamente le emozioni, di dar loro un nome, non rendendosi conto che è proprio questa cecità emozionale il principale ostacolo ad un agire efficace.

Il Counselor a Indirizzo Fenomenologico Esistenziale si appella piuttosto a sostenere il cliente e trovare dentro di sé le sue personali risorse e ad attingere a esse per iniziare a intravedere nuove possibilità di azione nella propria esistenza e nella propria quotidianità

SEDUTE INDIVIDUALI

Nella relazione come aiuto l’incontro con l’altro, Counselor-Cliente avviene in uno spazio condiviso e di conoscenza reciproca creando un percorso le due persone si pongono l’una di fronte all’altra in un piano di parità, nel rispetto della soggettività, del valore e dei valori di ciascuno.

Nell’interazione tra Couselor e cliente si crea una particolare intimità ed alleanza che consente lo sviluppo di un progetto di lavoro in collaborazione per un fine condiviso: la conoscenza e l’accettazione di sé. Ogni seduta si fonda soprattutto sull’elaborazione di attuali esperienze significative ed insoddisfacenti; il Counselor ha cura di aiutare la persona ad entrare in contatto con le emozioni, a dar loro nome e ad esprimerle in comportamenti adeguati e congrui all’attualità della sua esistenza.

Il Counselor opera all’interno del paradigma della comprensione , lo strumento di cui dispone l’operatore per comprendere il cliente   consiste in un movimento interno che potremmo chiamare “mimesi” ovvero la capacità di mettersi nei panni altrui, che nel campo della relazione d’aiuto viene detta’ capacità empatica’.

L’empatia serve il processo di comprensione e non quello di conoscenza  dell’altro ovvero del Cliente

Quello che l’operatore conosce del cliente, lo viene a sapere unicamente dal racconto che il cliente stesso fa di se stesso e del suo disagio; il Counselor non cerca e non ha modi e strumenti per sapere del cliente qualcosa prima che il cliente lo racconti e neppure di sapere, dedurre, interpretare su di lui qualcosa che il cliente  non sappia di se stesso

Il terapeuta nella Relazione di aiuto conosce del cliente solo ciò che legge nell’effetto proprio che gli fa il racconto del cliente  ,ovvero conosce solo il vissuto che ha del racconto ascoltato: l’operatore conosce del cliente solo i propri  vissuti relativi al cliente pertanto ne  conseguire che il rapporto tra i due è basato sulla estraneità, che costituisce il motore della differenza  . Tale differenza/estraneità  va mantenuta e sostenuta in quanto costituisce elemento fondante di ogni relazione, non solo al suo esordio, ma in ogni momento della sua evoluzione, ed è proprio questa differenza che sposta la natura del rapporto dalla dimensione della conoscenza a quello della comprensione.

SEDUTE DI GRUPPO

Più persone si incontrano in giorni e tempi stabiliti.

Il processo di elaborazione delle problematiche individuali all’interno di un gruppo favorisce l’incontro con la diversità espressa dalla semplice co-esistenza e co-presenza dell’ “altro da sé” in un medesimo spazio/tempo e dal confronto con i valori e le abitudini che emergono dalle storie e dai comportamenti di ciascun partecipante.

Il lavoro in gruppo favorisce il riconoscimento della dignità di essere al mondo “così come si è” e l’assunzione di responsabilità delle conseguenze delle proprie scelte e delle proprie azioni a partire dalla decisone di partecipare al gruppo ed alla richiesta di lavorare in prima persona in un determinato momento.

Attraverso il feed-back o restituzione, fatta da ciascun partecipante, del proprio vissuto emozionale a chi si è proposto in un lavoro individuale, il gruppo aiuta e sostiene la persona ad ampliare la consapevolezza dei propri vissuti e di quelli altrui. E’ proprio dalla possibilità di riconoscere e comporre creativamente le differenze tra le persone che si apre un cammino, un viaggio verso il benessere, verso l’appagamento.

Il Counselor a Indirizzo Fenomenologico-Esistenziale sostiene e agevola, attraverso la ri-attualizzazione delle esperienze, la ricerca di nuovi percorsi, l’accettazione di se stessi e degli altri attraverso il processo di mantenimento e di nutrimento della differenza. La differenza  va sostenuta anche nel gruppo in quanto costituisce elemento fondante di ogni relazione; permette infatti di spostare  la natura della relazione dalla dimensione della conoscenza a quella della comprensione. Tutto ciò permette ad ogni partecipante di attingere dall’altro nuove possibilità di agire e di sperimentare la propria esistenza uscendo dal fenomeno di cristallizzazione, di comportamenti reiteranti che ognuno di noi tende a riprodurre eternamente durante la propria esistenza e che sono spesso cause di disagio, malessere e sofferenza

SEDUTE DI COPPIA

Nella vita di coppia può accadere che si incontrino punti di stallo, che la relazione risulti cristallizzata ed insoddisfacente senza che i partner riescano a creare nuove modalità di vivere insieme. Accade che incontrino difficoltà sempre maggiori nel gestire i conflitti che li riguardano sia come coppia che come soggetti

La coppia non diversamente dall’ individuo, si sviluppa attraverso un ciclo dell’esistenza che, nel suo percorso può lasciare aspetti irrisolti, accumulati nel tempo creando un disagio con radici ben aldilà delle situazioni nelle quali si manifestano.

Il Counselor a indirizzo Fenomenologico Esistenziale lavora con le persone per mettere in luce le modalità del loro “stare insieme” nel qui ed ora, delle situazioni date ed evidenziando eventuali disfunzionalità all’interno di un legame che i partner desiderano portare avanti.

Il lavoro si propone di agevolare una comunicazione chiara e diretta aiutando ad esplicitare le aspettative implicite nell’ originaria “promessa di unione” e a valutarne modificazioni adattive alla situazione attuale e a eventuali prospettive future.

In un’ottica fenomenologico-esistenziale, Il Counselor ha la funzione di agevolare l’espressione degli stati emotivi e il dialogo autentico tra i partner sostenendo ognuno dei due nell’ assumersi la responsabilità del proprio sentire, del proprio pensare e  del proprio agire.

Non è insolito che le coppie chiedano esplicitamente di essere accompagnate nel processo di separazione. In questa evenienza, Il Counselor sostiene ciascun partner nelle proprie richieste con equanimità, agevolando percorsi creativi che possano integrare le differenti esigenze con particolare attenzione ai bisogni evolutivi dei figli nel caso ce ne siano

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